In Giappone fare i pacchetti regalo o meglio i Tsutsumi è una vera e propria arte di secolare tradizione.
La parola ''tsutsumi'' può essere tradotta con l’espressione italiana ''pacchetto'' ma anche ''regalo'' e deriva da tre verbi giapponesi: “ tsutsushimu”, “tsutsumikakusu” e “tsutsumu” che significano rispettivamente “essere discreto”, “nascondere” e “avvolgere”.
La confezione del regalo assume quindi un duplice significato, quello di ''proteggere il dono'' e quella di ''migliorare'' il suo aspetto estetico, di rendere il pacchetto un piacere per gli occhi.
La cucitrice e lo scotch sono da evitare perchè considerati poco eleganti, ci sono regole precise per lo spessore delle carte e per quello degli spaghi. Dal giusto accordo del binomio carta-spago deriva la piacevole sensazione dell'apertura del pacchetto: nel dono ben confezionato, lo spago si snoda e la carta di riso si apre da sè... scivolando dolcemente sulla superficie della scatola.
La carta chiamata ''washi'' può essere bianca, ma anche colorata, decorata e stampata, può essere a foglio singolo o a fogli sovrapposti, leggera e impalpabile, spessa e materica, morbida e avvolgente o forte con pieghe ben delineate…
Il dono può suggerire lo tsutsumi, ma a volte è la sua destinazione che richiede una cura in più: un augurio speciale, occasioni particolari, cerimonie, uno scambio di regali, un pensiero per qualcuno che non sta bene.
Può succedere che il foglio di carta sia più prezioso del dono, o che l’impacchettamento risulti più interessante del contenuto, o addirittura che lo tsutsumi sia così esteticamente perfetto da non richiedere la presenza di alcunché nel suo interno.
Altro materiale utilizzato è la stoffa che si adegua facilmente alla forma del regalo, in particolare è usato lo ''furoshiki'', uno stuoino un tempo usato solo alle terme per riporre gli oggetti da bagno, che si lega ''incrociando gli angoli'' e viene normalmente utilizzato solo per il trasporto del regalo.
Fotografie http://www.mitsukoshi.co.jp/
Ulteriori notizie ed informazioni http://www.giapponeinitalia.com/
19 commenti:
Ma siamo sintonizzate...Ho fatto anch'io un post sul Giappone. Ora utilizzo il tuo link e lo inserisco nel mio post...Ciao, elena
Quest'arte giapponese è molto bella, dimostra la cura e l'attenzione per i dettagli!
ma non si possono scartare questi pacchetti sono troppo belli!
capolavori!
Un abbraccio
Mary
mi viene in mente una pasticceria giapponese a Parigi dove sono caduta in incantamento per le confezioni. mi sono imbambolata e non volevo più uscire, rimiravo le commesse che incartavano, piegavano, infilavano in fantastiche vesti di carta ogni cosa.
e poi, più recente, un negozio giapponese a Roma dove una sciarpa veniva arrotolata e messa in una lunga scatola sottilmente rettangolare.
Ciao a tutte!
Premetto che adoro fare pacchetti!!!ed in questo mese il tema è più che mai attuale...
:) Elena: ma dai...allora vado subito a curiosare da te...
:) Pam: eh sì...ed anche eleganza estrema!
:) Mary: hai ragione!come si può?
:) Artemisia: ci vogliono infinita cura e pazienza...ma anche maestria e fantasia!
Ma che spettacoloooo!!!!!
Anche io adoro fare i pacchetti;)
grazie per le informazioni io odio la colla e i pacchetti giapponesi sono famosi per non usarla..
posso inserirti fra i miei "icontri ravvicinati"?
grazie
roberta filava
www.creakit.blogspot.com
Veramente stupendi...un peccato aprirli!!
ciao
Maria Rosa
"Può succedere che il foglio di carta sia più prezioso del dono, o che l’impacchettamento risulti più interessante del contenuto, o addirittura che lo tsutsumi sia così esteticamente perfetto da non richiedere la presenza di alcunché nel suo interno".
Mi sono trovata spesso in questa situazione, la bellezza del pacchetto aveva superato quella del regalo, provocando in me perplessità. Grazie al tuo post apprendo che tale possibilità non solo è contemplata nell'arte del pacchetto ma anche privilegiata... e questo mi solleva!
un blog decisamente raffinato, di quel raffinato che piace a me
ciao
erre54
L'incanto di un bel pacchetto...rimango a mirarlo e rimirarlo x un bel pò di tempo prima di scartarlo, quasi fosse un sortilegio...per me il piacere di un regalo è già nella sua presentazione, il massimo però è il bigliettino...x me non deve mancare mai : parole scritte a mano e fermate su una carta...
Un abbraccio a te Cristina!
Barbara
Davvero, il pacchetto è talmente bello che quasi ci si scorda di guardare il contenuto.
Molto bella quest'arte giapponese.
Mariagrazia
Che bello il tuo blog!!! Bellissime foto e post interessanti! Abbiamo molte amiche di blog in comune!
Buon fine settimana e spero di sentirti!
Vale
P.S. Fantastici i pacchetti giapponesi!!! Talmente belli che basterebbero come regalo! Non importa cosa c'è dentro!
Ho avuto la fortuna di ricevere dei doni incartati così!!!non volevo aprirli ede avevo ragione!!!!non sono riuscita a rifarli!!!!Adoro la cultura giapponese!!!Il tuo post è bellissimo come il tuo blog!!!!
Cate
i giapponesi..che artisti del sepmlice!
BELLISSIME QUESTE "INCARTATE". DI GRAN CLASSE.GRAZIE DEL POST
Grazie tu ci arricchisci sempre di nuove conoscenze. Sono stupendi questi pacchetti mi spiacerebbe disfarli... questi giapponesi sono veramente degli artisti.
Quando Daria era piccola, il giorno di natale è uscita a far quattro passi col papà e dei giapponesi le hanno regalato un cigno origami molto piccolo per ringraziare delle indicazioni ricevute, un gesto che ho apprezzato molto ed il cigno è ancora nella vetrinetta della montagna.
Mi piace sempre passare di qui per lustrarmi gli occhi ed imparare.
Un'abbraccio, Milena
il tuo blog è bellissimo! complimenti!
ti ho aggiunta tra i miei preferiti:)
Ohhh come mi piacerebbe ricevere un pacchetto così bello! Non mi importerebbe il contenuto! E' già un regalo l'involucro!!!ùBuon week end!
Vale
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